Il coronavirus dell’economia italiana

Il marasma dell’epidemia presto o tardi passerà. Invece, una volta distrutti il sistema produttivo ed i posti di lavoro, non esiste vaccino o cura che li possano resuscitare.

E’ stata fermata l’economia, era giusto farlo, ma adesso è necessario aprire al più presto una serie di reparti di terapia intensiva per l’economia italiana. Le partite IVA sono il cuore dell’economia italiana, i bottegai andavano avanti con l’incasso del giorno, chi ha l’esercizio chiuso non ha più reddito. Anche chi può mantenerlo aperto riduce gli affari al minimo, con la gente che sta in casa.

Il Governo sta per intervenire, con una serie di provvedimenti che avranno lo scopo di creare una sorte di paracadute in questa situazione di parziale congelamento delle attività economiche. Nel decreto che sarà varato nella giornata odierna, a favore delle piccole imprese, il fondo di garanzia dello Stato potrebbe essere elevato al 100 per cento in modo da agevolare il circolante, a questo molto probabilmente si andrà aggiungendo la sospensione delle rate dei mutui, mentre per quanto riguarda le scadenze fiscali o di altro tipo, dovrebbe funzionare un sistema adottato nelle negoziazioni dell’Ue. Si fermano gli orologi come se il tempo si fosse fermato. Appena il contagio rallenterà, allora le scadenze, in maniera graduale riprenderanno il ritmo del calendario.

La tanto agognata flessibilità, che provoca fremiti di goduria, potrebbe rappresentare per i piccoli imprenditori una manna dal cielo per ripartire. L’auspicio di tutti è che questo intervento possa consentire di cambiare il passo e di iniziare per l’Italia un nuovo risorgimento e un nuovo rinascimento.

Fabio D’Amora