Nel dopocoronavirus esiste ancora una speranza per i giovani che hanno un sogno nel cassetto ?

Quello che stiamo vivendo in questo 2020 è una crisi complessa perchè è un’emergenza sociale, economica e finanziaria. Da questa profonda crisi dovrà nascere una speranza. La ripresa passa attraverso i giovani e le loro progettualità, con idee e innovazione.

A sostegno dei giovani e dei loro progetti vi è il microcredito, il quale nei prossimi mesi potrà rappresentare un volano indispensabile per la crescita del tessuto economico e sociale del Paese.

L’azione messa in campo dall’Ente Nazionale per il Microcredito, si concretizza nel recupero socio-economico dei “non bancabili” ovvero coloro che non possono essere beneficiari di un credito ordinario, ma che volendo avviare un’attività d’impresa possono utilizzare la garanzia dello Stato e richiedere il microcredito per sviluppare il proprio progetto imprenditoriale. L’elemento distintivo del microcredito, rispetto a tutti gli altri strumenti di credito, è che non si esaurisce nella semplice corresponsione di una somma di denaro, ma rappresenta una sintesi inscindibile tra servizi di tipo finanziario e servizi non finanziari di tutoraggio, che rientrano in una sfera di relazioni personali tra tutor e soggetto assistito.

L’aspirante imprenditore sarà assistito da un tutor il quale opera sulla base di precise linee guida tecniche ed etiche per la sostenibilità sociale, ambientale ed economica dei progetti.

In questa fase è importante che tutti, soprattutto i più deboli, siano protetti dagli effetti dell’emergenza, bisogna investire in formazione, ma anche in politiche attive del lavoro, ed a tal scopo il microcredito potrà rivelarsi come uno strumento decisivo per offrire un futuro diverso a chi vuole uscire dal lavoro irregolare.

In momenti come questi, la ricetta per superare le difficoltà è guardare al futuro con speranza e impegno.

Fabio D’Amora