Le carenze che paghiamo con l’equità alterata delle tasse

Siamo un Paese “ricchissimo” di tasse destinate a essere il prezzo delle nostre carenze; ma non basta, anche il modo di pagarle è complicato dalla burocrazia, che da noi costituisce il male assoluto.

Il più banale pagamento può trasformarsi in una pratica che ti sposta da un ufficio all’altro come una trottola. Per parlare di burocrazia, al centro andrebbe messa la carta d’identità, il documento che ci rende persone esistenti nel sistema. Nessun Paese ha un documento che serva a dimostrare l’esistenza, i normali documenti sono finalizzati all’esercizio di un diritto, la patente per guidare, il passaporto per viaggiare, la tessera sanitaria per curarsi. Da noi è necessario un documento per attestare l’esistenza personale nel panorama istituzionale.

Se deve farsi un’istanza, dev’essere sempre accompagnata dalla fotografia, ambo i lati, della carta d’identità. Se fai un prelievo per pagare una tassa al di sopra di una certa soglia, puoi essere chiamato dalla Finanza per dare spiegazioni e dimostrare che non stai riciclando.

Si potrebbe continuare all’infinito in percorsi normativi ripetitivi, richiamati e richiamanti, che sembrano l’espressione di un paese che ha perso il controllo dei fatti (o dei nervi?) e che non è chiaro dove intenda arrivare. Per ora un traguardo si è raggiunto, siamo i più tassati.

Tutto questo determina una difficoltà enorme nella crescita del sistema Paese, perchè manca il lavoro, il quale manca perchè difettano gli investimenti.

A corollario di quanto sopra elencato, è possibile sostenere che nella stragrande maggioranza dei casi,  a scoraggiare coloro che hanno un’idea d’impresa potenzialmente sostenibile, è l’elevata pressione fiscale. Fortunatamente nell’attuale “Legge di Bilancio” tanto si sta facendo per abbassarla.

Per incentivare coloro che hanno delle buone idee ad investire, c’è il MICROCREDITO, il quale è uno strumento che offre l’opportunità a coloro che stanno alle prime armi con il sistema bancario, di potersi sedere in banca e chiedere un prestito forti della garanzia dello Stato sull’80% dell’importo richiesto.

Nonostante le difficoltà elencate, se hai un sogno non devi abbandonarlo al primo ostacolo, fissa un appuntamento allo Studio D’Amora e se l’idea è sostenibile vedrai che il tuo sogno si trasformerà in realtà.

E come dice il proverbio “solo alla morte non c’è rimedio”

Fabio D’Amora